Ritum: La Danza della Metamorfosi

“Tutto si crea, / nulla si distrugge, / ma tutto cambia.”
Ovidio


Il progetto fotografico “Ritum,” concepito e realizzato tra il 2022 e il 2023, incarna un’esperienza che si muove al di là dei confini della semplice fotografia.

L’autrice, Ljdia Musso, ha creato un’opera che esplora la fragilità dell’umano, l’incessante ciclo di nascita, vita e morte, e attraverso questi scatti, trasmette un messaggio di resilienza e rigenerazione.

Il progetto abbraccia l’idea di un sistema aperto e ciclico, dove il cerchio è la forma guida, e il concetto di disequilibrio diventa il motore per riequilibrare.

Qui, seminare il caos diventa l’atto creativo di rompere l’equilibrio esistente per dar vita a nuove possibilità.

“Guarda, il mondo è sempre / in movimento. / E nulla è mai / davvero finito.”
Ovidio


Introduzione

Abbracciare il caos

Il libro fotografico “Ritum: La Danza della Metamorfosi” trasporta i lettori in un viaggio visivo tra in un rito di passaggio e trasformazione: La ciclicità e fragilità dell’esistenza umana come
valori fondanti di un rito di metamorfosi.
Creato da Lidia Musso nel periodo 2022-2023, questo progetto va oltre la mera fotografia per
esplorare i temi di vita, morte e rinascita.
Attraverso una serie di immagini, l’autrice ci invita ad abbracciare l’instabilità come parte essenziale del
nostro mondo e a riscoprire la bellezza nel costante mutamento.
Con il cerchio come guida e il concetto di disequilibrio come motore di rigenerazione,

“Ritum” rivela il legame nascosto tra l’ordine e il caos e lo fa attraverso il gesto del rito.
Nel nucleo pulsante del progetto “Ritum: La Danza della Metamorfosi” si erge il tema intrinseco
all’umanità: la metamorfosi.
Questo concetto, celebrato attraverso i secoli dalla letteratura, dalla filosofia e dall’arte, trova la sua
incarnazione visiva nelle immagini catturate da Lidia Musso.
Come l’antico poeta romano Ovidio ha trasmesso attraverso le sue “Metamorfosi,” il mondo è in
costante mutazione, riflesso sia nella natura che nell’animo umano.
La serie di fotografie di Musso cattura l’essenza stessa della metamorfosi, invitando i lettori a
contemplare il mistero e la bellezza che emergono quando il vecchio si fonde nel nuovo, l’oscurità si
tramuta in luce e la morte dà luogo a una nuova vita.

Attraverso l’obiettivo di Ljdia Musso, il ciclo eterno di creazione e trasformazione si svela come una
danza, in cui ogni fase della vita riflette la potenza e la bellezza della metamorfosi.



Ritum

Abbracciare il caos

Tutto si crea, nulla si distrugge (Ovidio, Metamorfosi).

Il libro fotografico Ritum: La Danza della Metamorfosi trasporta i lettori in un viaggio visivo tra in un rito di passaggio e trasformazione: la ciclicità e fragilità dell’esistenza umana come valori fondanti di un rito di metamorfosi. Realizzato da Ljdia Musso nel periodo 2022-2023, questo progetto va oltre la mera fotografia per esplorare i temi di vita, morte e rinascita. Il progetto si compone di quattro sezioni: Fragilità, Crisalide di Sangue, Crisalide di Terra, Radici.

Attraverso una serie di immagini, l’autrice ci invita ad abbracciare l’instabilità come parte essenziale del nostro mondo e a riscoprire la bellezza nel costante mutamento. Con il cerchio come guida e il concetto di disequilibrio come motore di rigenerazione, Ritum rivela il legame nascosto tra l’ordine e il caos e lo fa attraverso il gesto del rito. Nel nucleo pulsante del progetto Ritum: La Danza della Metamorfosi si erge il tema intrinseco all’umanità: la metamorfosi. Questo concetto, celebrato attraverso i secoli dalla letteratura, dalla filosofia e dall’arte, trova la sua incarnazione visiva nelle immagini catturate da Ljdia Musso. Come l’antico poeta romano Ovidio ha trasmesso attraverso le sue “Metamorfosi,” il mondo è in costante mutazione, riflesso sia nella natura che nell’animo umano.

La serie delle foto della Musso cattura l’essenza stessa della metamorfosi, invitando i lettori a contemplare il mistero e la bellezza che emergono quando il vecchio si fonde nel nuovo, l’oscurità si tramuta in luce e la morte dà luogo a una nuova vita. Attraverso l’obiettivo di Ljdia Musso, il ciclo eterno di creazione e trasformazione si svela come una danza, in cui ogni fase della vita riflette la potenza e la bellezza della metamorfosi. Abituata a porsi domande in chiave fortemente critica alla realtà contemporanea e ai mass media attraverso le sue immagini, in questo progetto Ljdia si esprime ben velatamente di   filosofia, psicologia, e antichi miti.

Il progetto fotografico Ritum, realizzato nel 2022 e 2023 da Ljdia Musso, può considerarsi un’opera a metà tra l’esplorazione del mezzo fotografico e la performance. Nei suoi autoritratti il proprio corpo, nudo ma mai totalmente esposto agli occhi dello spettatore, diventa oggetto di sperimentazione attraverso il palcoscenico con il ruolo di protagonista di un rito sacro e profano in cui lei, come donna si riappropria del ruolo di testimone e custode dei ciclo della vita. La narrazione del proprio corpo femminile prende man mano forma dapprima in maniera quasi provocatrice, e l’attenzione si focalizza su ventre e mano, simboli essi stessi di creazione e potere.

Un corpo multiforme che trasmette il proprio ruolo, ora testimone della morte ora della vita. Dall’interazione tra corpo e oggetto nasce un immagine archetipica, una “forma vuota” che appartiene all’inconscio collettivo che poi ciascun individuo “riempirà” con un certo “contenuto affettivo” caratteristico del proprio inconscio personale.

Come sostiene correttamente l’autrice “ogni immagine funziona come un dispositivo a metà tra immagine e immaginario che, interagendo con il subconscio spinge il pubblico a connettersi e a essere parte attiva del rito. Ogni scatto è un passaggio del rito, un frammento di un flusso di coscienza”.

L’intero progetto e scomponibile in blocchi, la serie con il melograno denominata crisalide di sangue è la più importante ed è per questo che solo di questo blocco, anche per la valenza   simbolica del colore, è stato incluso uno scatto a colori. Il progetto Ritum potrebbe rappresentare un interessante e valido esempio di come la fotografia possa essere utilizzata per esprimere concetti e simbolismi complessi.

Vittorio Graziano



Nata a Catanzaro nel 1985, Ljdia Musso si è laureata Cum Laude in Scienze della
Comunicazione e specializzata in
Comunicazione e Marketing della moda e dei beni di lusso e Fotografia.
Si è formata nelle città di Roma (UniRoma3, Istituto Cervantes), Barcellona (CCPB), Marsiglia
(Alliance), Parigi (IFA Paris, Histoire de parfum) e Milano (IED Milano).

Ha partecipato a mostre e premi a livello internazionale. Ideatrice del format innovativo
“Caffè Fotografici” per la promozione d’arte e di artisti, vive e lavora come fotografa a Napoli ed
è coordinatrice e docente dell’area didattica Slow Foto di Camera Service Italia.


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