Med Photo Fest 2009 Mostre Personali: Luoghi della Memoria

Catania, dal 24 al 27 settembre


venerdì 25 settembre, ore 18.30

Palazzo della Cultura (Palazzo Platamone)
Proiezione del dvd prodotto dalla Giart Visioni d’Arte di Bologna della serie Fotografi
Italiani, dedicato a Ferdinando Scianna, incontro con il maestro e consegna del Premio
Mediterraneum 2009 per la Fotografia.


venerdì 25 settembre, ore 20.00

Palazzo della Cultura (Palazzo Platamone)
Inaugurazione delle personali fotografiche sul tema Luoghi della memoria
Paola Casali (Roma) – Detto e non detto
Mario Clementi (Stoccolma) – Foglie
Elena Givone (Torino) – Lost Paradise
Vittorio Graziano (Catania) – Vetrine
Luca Policastri (Corigliano Calabro) – Passi nella solitudine


sabato 26 settembre, ore 20.00

Giardino dell’Orto Botanico
Performance Topografia di una città fantasma di Alain Robbe-Grillet,
lettura di Carlo Guarrera, musiche di Rosalba Bentivoglio.


Paola Casali

nasce e vive a Roma. Ha iniziato a fotografare da adolescente, affascinata da una vecchia Hasselblad che usava suo padre.
Ha collaborato con una nota agenzia fotografica romana, partecipando a mostre e pubblicazioni di reportage su temi sociali (la Palestina e il mondo dei
nomadi). Ha successivamente collaborato con una casa editrice italiana.
Attualmente lavora su progetti personali finalizzati alla realizzazione di mostre e pubblicazioni. Si occupa altresì di formazione in ambito fotografico.
Foto e reportage di Paola Casali sono stati pubblicati su quotidiani nazionali, su riviste nazionali ed internazionali, su libri e copertine di cd musicali.

Mostre personali

Asymphotos Venezia – ottobre 2003 –
Scape Primo piano Living Gallery – Lecce, luglio 2005
Les fleurs du ballet Galleria Maccagnani – Lecce, agosto 2006
Les fleurs du ballet Kube – Gallipoli, ottobre 2006
Danza tra le dune Repubblica on line Roma e Bari sezione Fotografia , 9 giugno 2008
Etablì – Roma maggio/giugno 2009
La collezione permanente “dettagli musicali “ con 66 pannelli fotografici è esposta dal 2005 presso il Best Western Park Hotel di Piacenza.

Mostre collettive:

We jaills…in Ireland – Fonclea / Fotoroma, Roma, marzo-maggio 2004
Myanmar: terra senza tempo – Fotoroma, Roma, 2004
The Land of Palestine – Mostra itinerante che ha toccato varie città italiane
Drink in Art 06/07 Foyer Valli e Visconti – Spazio Arte Foyer Teatro Eliseo, Roma – novembre 2006
Progetto Roma art week end – Galleria Gallerati, Roma, 15 /31 ottobre 2008
Un chicco di grano – Sala dei Cappuccini Via Veneto – Roma novembre 2008
Fuori3 – Galleria Gallerati, Roma, 13 dicembre 2008/ 31 gennaio 2009
Freaky Friday – Galleria Gallerati, Roma, The Road to contemporary art, fiera di arte contemporanea 2/5 aprile 2009
The Spider Awards – aprile 2009 menzione nella sezione B&W – 4ª ed. Black and White Spider Awards
Libri pubblicati:
2003 – The Land of Palestine Vincitore del premio speciale della Giuria dell’Orvieto Foto Festival 2006 AA.VV – Ed. Graffiti
2004 – Figli di un Dio Minore (Gypsy community), vincitore dell’Orvieto Foto Festival 2006 AA.VV – Ed.Graffiti
2005 – Les fleurs du ballet – Ed. il Raggio Verde.


Mario Clementi

Nato a Lugano nel 1964 da padre catanese e madre svedese. Suo padre Aldo Clementi è un celebre compositore contemporaneo nato a Catania. Cresciuto a Roma, ha trascorso le estati dell’infanzia a Värmdö, vicino Stoccolma. Ha frequentato il Corso Superiore Triennale di Fotografia presso l’Istituto Europeo di Design diplomandosi nel 1990. Nel 1993 arriva la prima mostra personale dal titolo “Roma” a cura di Diego Mormorio presso la galleria Acta International di Roma. Dal 1992 al 1997 è stato docente di Teoria e Tecnica di Laboratorio presso l’Istituto Europeo di Design di Roma partecipando, tra le altre cose, alla realizzazione del libro “In principio era il prodotto” edito da Peliti Associati. Ha anche curato un’ampia parte del manuale “ABC della Fotografia” pubblicato in Italia dalla Newton & Compton.
Dal 1998 vive stabilmente a Stoccolma con sua moglie Eva, una giornalista e scrittrice svedese, occupandosi di mostre, reportage e progetti editoriali. Nel 2000 ha illustrato il libro “Mit Marie Luise Kaschnitz durch Rom” presso la casa editrice tedesca Insel Verlag. Nel 2001, insieme a sua moglie Eva, ha pubblicato il libro ”En apelsinlund på Sicilien” per la casa editrice svedese Forum.
Nel 2002 Mario Clementi intraprende gli studi di Biomedicina presso il Karolinska Institutet di Stoccolma laureandosi nel 2006. Attualmente lavora nel campo dell’industria farmaceutica. La fotografia viene ripresa nel 2009 con una mostra personale presso la sede della Pfizer di Stoccolma.

Mostre personali:

«Roma» A cura di Diego Mormorio. Galleria ACTA International Roma, giugno-ottobre 1993.
«Maluku» A cura di Francesco Rovella. Ritratti e immagini della giungla indonesiana in bianco e nero. Galleria Carta Bianca Catania, febbraio-marzo 1998.
«Stockholmsbilder/Immagini di Stoccolma» A cura di Anne-Marie Canemyr. Pro Persona Gallery Stoccolma, 7 marzo-30 aprile 1998.
«Gärdsgård» Immagini della natura svedese. A cura di Diego Mormorio. Galleria ACTA International Roma, 1-22 dicembre 1998.
«Stockholmsbilder/Immagini di Stoccolma» A cura di Vittorio Graziano. Teatro In Catania, dicembre 1998-gennaio 1999.
«Gärdsgård» A cura di Anne-Marie Canemyr. Pro Persona Gallery Stoccolma, 20 febbraio-3 aprile 1999
«Agnus Dei» A cura di Raffaele Pozzi. Fotografie per la composizione «Agnus Dei» del padre Aldo Clementi nell’ambito del Festival Pontino di Musica, giugno
1999.
«Roma, città eterna» Nell’ambito di Xposeptember Stockholm Fotofestival 2000. Istututo Italiano di Cultura, 15 settembre-13 ottobre 2000.

Mostre collettive

«Les droits de l’ enfant» Selezione d’immagini del concorso «Grand Prix Francis Gamichon», con il patrocinio dell’Unicef. Centre George Pompidou Parigi, ottobre 1990.
«Madonnelle e religiosità popolare» Immagini delle madonnelle della vecchia Roma. A cura dell’Istituto Europeo di Design di Roma. S. Michele a Ripa Grande Roma, dicembre 1991-gennaio 1992.
«Trastevere» Fotografie del quartiere romano con il patrocinio ed il concorso del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura. Galleria Eralov Roma, novembre 1992.
«Mille e uno tubetti di colore per Bagdadh» Manifestazione multimediale con artisti italiani ed iracheni. Direzione artistica di Nato Frascà. Palazzo delle Esposizioni Roma, maggio 1994.
«Collezioni Private» A cura di Julie Sauerwein del Servizio Culturale dell’Ambasciata di Francia. Galleria Autorimessa Roma, novembre-dicembre 1994.
«New York/Stoccolma/Rimini/Brighton» Direzione artistica di Mario Peliti e Stefano Aluffi Pentini. Galleria Minima Peliti Associati Roma, ottobre 1997.
«Etna, Mito d’Europa» Sezione fotografica a cura di Francesco Rovella nell’ambito della mostra organizzata dalla Provincia Regionale di Catania. Centro Culturale
Le Ciminiere Catania, marzo-agosto 1997.


Vittorio Graziano

Ingegnere e fotografo, nato a Catania nel 1947, inizia a fotografare dalla metà degli anni ’70.
L’adesione al “Foto Cine Clube Bandeirante” di San Paolo del Brasile, nel corso di un periodo di permanenza nel paese sudamericano, prima, nonché al “Cine Foto Club Etna” di Catania, negli anni ’80, poi, gli permette la partecipazione a numerosi concorsi ed esposizioni in tutto il mondo, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali le onorificenze di Afiap (1981) e di Efiap (1984), conferitegli dalla Federation International de l’Art Photographique. Dopo avere sospeso per oltre dieci anni l’attività editoriale, la “Mediterraneum”, ristrutturata in funzione delle nuove e più moderne istanze culturali e tecnologiche nel frattempo sopraggiunte, gli consente il ritorno alla fotografia, promuovendo e realizzando la prima edizione, a Catania, del “Med Photo Fest” (2009) di cui è Direttore Artistico.

Mostre personali e collettive

Un centinaio le sue mostre personali in Italia e all’estero, in Grecia, Portogallo, Stati Uniti, Brasile, Turchia, Austria, Corea, Svizzera, Jugoslavia, Croazia, Slovenia
e Francia.

Libri pubblicati

Nel 1993 pubblica il volume “Pelagie” per l’editrice Sikania.
Nel 1994 fonda la casa editrice “Mediterraneum”, specializzata in editoria d’arte, pubblicando i volumi “Ambasciate d’Italia in Turchia” (1994) “Iasos” (1994),
“Taormina, vedetta degli Dei” (1995) e “Sanatorium Clementi, storia di un progetto catanese del Novecento” (1997).

“Vetrine”

La città, le strade, i negozi, le vetrine. Sì, le vetrine. Le vetrine che promettono suadenti articoli, capricciosi oggetti, ninnoli. Le vetrine, abitate da sagome di manichini, che ci rimandano le immagini del mondo. Le vetrine in cui le cose che stanno da una parte si mescolano, si sovrappongono, si fondono con quelle
che stanno dall’altra parte. Questo è l’ultimo approdo dell’elaborazione fotografica di Vittorio Graziano. Guardando la sua recente collezione coloratissima, passiamo davanti al caleidoscopio delle vetrine cittadine di Milano, Roma, Catania, Taormina. Forse, più che passare davanti a queste vetrine, le attraversiamo, rimanendo per un attimo sulla soglia, né da questa parte né dall’altra. Rimaniamo in bilico, in un punto in cui il desiderio per l’oggetto rappresentato e l’occhio che lo insegue si accavallano, s’intrecciano in una deflagrazione di colori. Questa alterazione di tutti gli accordi coloristici naturali, sembra riprodurre tel quel un sentimento vocazionalmente devoto al possesso di quelle cose che dentro le vetrine stanno, o che le stesse vetrine riflettono. I manichini, i volti morbidi, gli occhi accattivanti che emergono dai verdi acidi, dai blu saturati e dai violetti impazziti, si rivolgono all’occhio che osserva quasi volendolo irretire.
L’immagine che produce Graziano non è una forma modificata del disegno reale; è piuttosto un’immagine in cui forme e oggetti stanno sullo stesso piano, come in una rielaborazione cubista. Delle diafane figure che vediamo sono stati cambiati i colori, non le forme. La distorsione dei toni restituisce all’osservatore rappresentazioni sovrapposte, miscelate, riflesse, ma pur sempre veritiere, che ci danno un’idea densa e multipla del mondo circostante. In qualche punto il risultato è un piacevolissimo pointillisme grafico che richiama il pop fumettistico di Roy Lichtenstein o lo sperimentalismo cromatico del pittore e fotografo Sigmar Polke. – (Carlo Guarrera).


Luca Policastri

Divide il suo tempo tra la professione di medico dentista e l’attività di fotografo. Appena ventenne, negli anni ’70 si occupa di foto architettonica e partecipa a diverse pubblicazioni del settore.
Negli anni ’80 lavora come reporter di moda a Roma presso l’atelier delle Sorelle Fontana e per altre prestigiose Case di moda, collaborando con numerose testate specializzate, stabilendo frequenti contatti con l’Istituto Europeo di Design della capitale. Interessato anche agli aspetti storico-antropologici della
Fotografia, collabora con l’Istituto Nazionale di Grafica alla ricerca iconografica e alla realizzazione del volume “Sguardo e Memoria: Alfonso Lombardo Satriani e la fotografia nella Calabria del primo Novecento”.
Negli anni ’90 passa alla fotografia naturalistica partecipando a numerosi viaggi in Africa e in Medio Oriente producendo diversi reportages e, a fianco del naturalista-esploratore Francesco Baschieri Salvadori, si occupa anche di fotografia subacquea. Tornato a vivere nella natia Corigliano Calabro è socio fondatore dell’associazione “Corigliano per la Fotografia” di cui è vicepresidente, collaborando alla realizzazione del Festival della Fotografia di Corigliano, giunto quest’anno alla settima edizione.
Nel corso di quest’ultima edizione, presso il castello di Corigliano, ha esposto una sua personale dal titolo “Lo scrigno del tempo”, attraverso la riproposizione di immagini scattate nel 1982, quando il Castello di Corigliano, nel frattempo diventato sede del Festival, prima degli interventi di restauro, ospitava un
orfanotrofio ed un asilo infantile.
Nel 2009 gli viene conferito il Premio Franco Costabile per la sezione “Arti Visive”, presentando per l’occasione la mostra “Passi nella solitudine”, riproposta a Catania, nell’ambito del Med Photo Fest di quest’anno

“Passi nella solitudine”

Il viaggio nella fotografia di Luca Policastri si snoda tra muri, pietre, pezzi di storia. Qui la solitudine prende forma nel bianco e nero della memoria, scaturita da dettagli, visioni, suggestioni. La luce gioca un ruolo primario, disegna profili, accarezza pareti levigate o vetuste, s’insinua in antri, viuzze, casine di un tempo.
Le figure, i passanti, chi dimora in questi luoghi ha visto storie senza tempo, ha negli occhi il ricordo e la nostalgia dei luoghi, ha sulla pelle la solitudine, l’abbandono.
Il presente sembra fermo a ieri come nella “parola” di Costabile… Ma quei ragazzi andati in Venezuela/hanno scritto la loro ombra/lungo i muri.
Non ci sono artifici in queste immagini, non occorre sedurre con scatti ‘viziati’, o composizioni forzate. Luca è andato in giro a catturare l’istante, il qui e subito, senza bisogno di intercedere con lo spazio e i protagonisti delle foto. È bastato fermarsi, osservare, per cogliere i vecchi che passeggiano, sostano, con il tempo che scorre lento scandito solo dalla luce, una luce che si staglia contro il buio della penombra, dei vicoli, del borgo, la rudezza di alcuni spiazzi, i cani e i gatti, che sembrano regnare indisturbati.
Ogni tanto un raggio di sole accende un angolo e lì un bambino corre e racconta la speranza. Qualcuno sbircia da un muro di ciottoli e aspetta, e guarda, e scruta. Il viaggio fotografico di Luca Policastri è un mezzo potente per toccare le profondità del luogo, dell’io, delle radici. Perché in questa realtà che assomiglia a molte altre della Calabria, c’è sempre qualcosa da raccogliere, da conservare, da interpretare.
Ogni viaggio cambia qualcosa in noi, ci rende consapevoli. La solitudine come costante che accompagna il filo invisibile di questo lavoro introduce a un’esperienza amara, che soffoca e ci fa male, uno sguardo sulla verità che non si può tacere. Il bn enfatizza e rende palpabile questo sentire. Sassi che si
susseguono su muri frastagliati. Si sta come davanti a un monumento, in assoluto silenzio. Il silenzio inesplicabile che circonda i luoghi. Una malinconia che pervade lo spazio e lo invade. C’è un respiro che accomuna gli uomini ed è quello del tempo che scorre… E se la morte fa cadere i sassi troppo sporgenti, essa “non spegne la pietra che ormai da tanto si sa a memoria”. Tra queste mura gioca la nenia dell’esistenza e l’obiettivo riesce a restituire la dimensione che ci
appartiene. – (Anna Lauria).


Il Med Photo Fest, manifestazione dedicata alla Fotografia d’Autore, quest’anno alla sua prima edizione, si svolgerà a Catania dal 24 al 27 settembre.
Il programma prevede mostre ed esposizioni sia personali che collettive, convegni e dibattiti con esponenti della comunicazione visiva, spazi dedicati all’editoria fotografica e progetti di nuovi prodotti fotografici.
Si svolgeranno, inoltre, varie iniziative artistiche come performance letterarie, teatrali e musicali. È previsto anche l’incontro con Ferdinando Scianna, cui verrà assegnato il Premio Mediterraneum 2009 per la Fotografia.
Fotografi professionisti e fotoamatori daranno vita ad un workshop itinerante tra gli edifici storici e le strade di Catania dal titolo: Catania. Il Barocco, la Storia, la Gente. Un intenso e coinvolgente giro artistico-culturale, che permetterà di realizzare un reportage completo e affascinante per le vie di Catania e nei meravigliosi palazzi barocchi della città, puntando l’obiettivo sull’arte, sui quartieri pittoreschi del centro storico e sulla gente che li anima.

Alla sua prima edizione, e’ un evento culturale dedicato al mondo della Fotografia.
Il Med Photo Fest vanta un ricco cartellone con mostre ed esposizioni, personali e collettive, con
dibattiti e seminari con la partecipazione di esponenti della comunicazione visiva e fotografica.
Prevede spazi dedicati all’editoria fotografica, workshop tecnici tenuti da professionisti del settore e
presentazione di nuovi prodotti dedicati e destinati all’arte fotografica. Inoltre, nel corso del Med Photo Fest si svolgeranno iniziative culturali curate e realizzate per l’occasione: performance letterarie e teatrali, musica jazz e, soprattutto, l’incontro con un Autore di rilevanza internazionale (quest’anno, per l’appunto, il nostro Ferdinando Scianna), per l’assegnazione del Premio Mediterraneum per la Fotografia.

Nell’ambito delle iniziative di questa prima edizione, da venerdì 25 a domenica 27 settembre,
si terrà un workshop itinerante tra le architetture e le strade di Catania dal tema “Catania: il Barocco, la Storia, la Gente”.

Una tre giorni intensa e coinvolgente che permetterà di realizzare un reportage completo e affascinante tra le vie di Catania e all’interno dei meravigliosi palazzi barocchi e di rilevanza storica, puntando l’obiettivo sull’arte catanese, sui quartieri pittoreschi del centro storico e sulla gente che li anima.

Un suggestivo percorso artistico e tecnico lungo il quale fotografi professionisti e fotoamatori evoluti potranno confrontarsi e lavorare in giro per la città etnea, sotto la guida della fotografa romana Paola Casali, accompagnati da Vittorio Graziano e dalla modella Giorgia.


Direzione artistica

Vittorio Graziano
[email protected]


Comunicazione e Ufficio stampa

Salvatore Acciardi
acciardi@admin


Coordinamento spettacoli

Carlo Guarrera
guarrera@admin


Coordinamento tecnico e web

Giuseppe Aiello
[email protected]


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