Mostre Personali 2025 – Sonia Loren – Submersa / Nòs Outras Il corpo come anima

Nós/Outras
Nós/Outras, as outras que nos alteram.

Sonia Loren, nata a Chapecó (Santa Catarina, Brasile), è un’artista visiva. Si è laureata in Arti visive e ha conseguito un master in Cinema e realizzazione audiovisiva presso l’Università Comunitaria Regionale di Chapecó, sempre in Brasile. Attualmente sta frequentando un corso di specializzazione in Curadoria e Crítica de Arte presso la scuola Zait Ar di Berlino (Germania). È fondatrice e presidente dell›Associazione Adentro – Associazione di Artisti Visuali della Regione del Oeste di Santa Catarina dal 2010, e ha ricevuto numerosi premi a livello municipale, statale e nazionale. La sua ricerca artistica si esprime attraverso la fotografia, con cui cattura scene con tagli precisi e crea nuove immagini attraverso interferenze digitali, raschiature, l’uso di oggetti e altri esperimenti.
Nel suo processo creativo, esplora le possibilità di manipolazione dell’immagine, cercando di creare un legame tra cinema, letteratura, memorie affettive e collettive, e la poetica del divenire e del pulsare. Ha tenuto la sua prima mostra personale nel 2012, “Memórias de Outrora/Agora”, presso la Galleria d’Arte Dalme Marie Grando Rauen di Chapecó. Ha partecipato a mostre collettive e personali dal 2008. Ha partecipato alle edizioni della 13ª e 14ª Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Curitiba – Polo SC nel 2017 e nel 2019. Ha partecipato alla 14ª edizione del MedPhotoFest a Catania, in Sicilia, nel 2022 e ai Caffè Fotografici a Napoli nel 2023. Le sue opere sono presenti in collezioni nazionali e internazionali.
Ha ricevuto il Premio Internazionale Mediterraneum 2023 per la Fotografia d’Autore nel 2023
in Italia. Ha curato la mostra antologica 50 anni di fotografia di Vittorio Graziano in Italia nel 2024.
Ha partecipato al Monfest 25 in Italia, in collaborazione con il Festival di Fotografia di San Paolo e
alla Mostra fotografica “15 La Fotografia Oltre L’umano”, a cura di Ilaria Pisciottani, con un contributo
critico di Roberto Mutti, presso la Catharty Gallery di Milano, Italia, nel 2025.
A volte, nel corso della nostra vita, per risalire la china o la profondità del mare è necessario, davvero, toccare il fondo. E non basta, occorre che qualcosa o qualcuno possa aiutarti a riprenderti la vita che avevi smesso di amare o che avevi nascosto a te stesso.
Nel capolavoro di Franco Battiato, “la Cura”, la propria anima rimasta intatta, anzi migliorata con gli anni, superando le avversità del tempo e dello spazio, riesce a collocare sulle proprie spalle il flebile corpo che, al contrario dell’anima si è trasformato, invecchiato, acciaccato sotto il peso del tempo e della fatica di vivere.
Ricordo, come fosse ieri, un giorno di settembre, in quel di Acicastello, villeggianti dell’epoca, quando, ancora ragazzo, sfidavamo con i miei amici le prime onde del mare d’autunno. Conoscevamo a memoria tutte le rocce sottostanti il livello dell’acqua, riuscendo a “ammaestrare” il moto delle onde sugli scogli. L’ultimo giorno di quell’autunno del ’63, improvvisamente, un’onda anomala, alta più di cinque metri, si abbatte, prima degli altri, più vicini alla riva, su di me sommergendomi totalmente, sbattendomi schiena e gambe sugli scogli sottostanti, senza avere né la possibilità né la forza di risalire per tornare a riva.
E subito dopo un’altra onda ancora più violenta, riuscirà a togliermi totalmente forza e capacità di reagire. Non ricordo come e quando, sono riuscito a rivedere la luce del cielo e i miei amici che, più vicini alla riva, erano riuscito a mettersi in salvo. Evidentemente qualcuno si era preso “cura” di me per farmi riemergere e riprendere la mia vita che sembrava volesse spegnersi.
Il lavoro fotografico di Sonia Loren riesce a ritrasmetterci queste emozioni, riportandoci ad assaporare e a ricordare il necessario “colpo di reni” occorrente per reagire e per farci riemergere. La stessa sensazione, del corpo come anima e dell’anima che si prende in carico il proprio corpo per farlo rivivere, diventando quello di un’altra persona, nel caso di Sonia, non più una donna da sacrificarsi e sottomettersi, ma un’anima che chiede prepotentemente di vivere liberamente secondo il dettato della propria interiorità, non più schiava sottomessa, ma regina di vivere libere le proprie passioni e emozioni.
Le immagini di Sonia Loren accompagnano l’excursus dell’anima e della corporeità femminile che riesce a uscire fuori, sbaragliando concezioni antiquate e sottomissioni alle abitudini, ribaltando e rifiutando l’assuefazione di vivere il proprio universo femminile ossessionato da insicurezza, fragilità, inquietudine, dolore, incapacità ad amare, a volte anche di sopravvivere se non a vivere. Le immagini di Submersa rispecchiano, invece, la capacità di reagire alle disillusioni, potendo raggiungere, liberamente e con personalità, i propri obiettivi, ma anche gli affetti, gli amori e le ambizioni che la vita ci insegnerà ancora a esprimere.
Vittorio Graziano
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